8 nov 2009

Se l’uomo sociale disponesse della memoria, i problemi della convivenza si ridurrebbero a meno del tre per cento.allam magdi

Purtroppo non è cosí. Il concerto dei media, tutti, pubblici e privati, sono costantemente all’opera affinché per le frottole raccontate ieri non ci sia oggi spazio per una verifica critica. Negli ultimi anni abbiamo avuto al proposito piú di un esempio clamoroso di notizia sensazionale sulle prime pagine di tutti i quotidiani poi rivelatasi falsa o quantomeno ampiamente manipolata e mai rettificata con lo stesso clamore.

La mattina del 23 febbraio del 2006 viene arrestato a Milano Kamel A.. Il generale Pollari, quello del rapimento dell’imam Abu Omar, aveva fatto sapere che “uno straniero è coinvolto in un progetto terroristico da porre in essere nel territorio nazionale, in particolare nella città di Milano”. Quindi la dettagliata descrizione di un attentato che sarebbe stato compiuto a qualche settimana dalle elezioni politiche “in modo da condizionarne l’esito”. Qualcosa di terrificante, quanto e peggio le bombe nella stazione di Madrid. Due cariche esplosive programmate per esplodere a mezzora l’una dall’altra, “in modo da causare il maggior numero di vittime”. La notizia è in tutte le aperture di giornale su tutte le reti televisive, ma non è vero niente. Kamel A. viene immediatamente espulso e poi riconosciuto assolutamente innocente dal tribunale che lo ha giudicato. Le accuse si basavano sulle confidenze di un cittadino libanese squattrinato il quale si era fatto venire l’idea di conquistare delle benemerenze trasformandosi in informatore dei servizi segreti. E aveva deciso così di accusare di terrorismo il suo coinquilino Kamel A., un siriano. Questi era stato subito sottoposto a pedinamenti e intercettazioni, tutte le sue amicizie e frequentazioni erano state passate al setaccio. Ma alla fine sia la Digos di Milano, sia il sostituto procuratore incaricato dell’indagine, Maurizio Romanelli, erano arrivati alla conclusione che il libanese si era inventato tutto. E, infatti, nei suoi confronti, era stato anche aperto un procedimento penale per calunnia.

Nel luglio 2007 viene perquisita la moschea di Ponte Felcino. Il caso è clamoroso. Repubblica scrive: “All’interno del luogo di culto, fuori dall’orario delle cerimonie, si svolgeva un’opera di istruzione e addestramento all’uso delle armi e alle tecniche di combattimento proprie delle azioni terroristiche, oltre a lezioni di lotta corpo a corpo. Il tutto corredato dalla visione di proclami, filmati e documenti scaricati da siti internet “protetti”, mostrati tra anche ad alcuni bambini frequentatori della moschea. Nei video, anche indicazioni per la preparazione e l’uso di sostanze velenose o esplosive, le istruzioni per raggiungere le zone di conflitto in modo sicuro, inviare messaggi criptati in rete e perfino guidare un Boeing 747”. (!!!) GUIDARE UN BOEING 747 !!! GRAZIE AD UN VIDEO !

L’imam è stato condannato a sei anni. Nei due anni di indagine, culminati con gli arresti del luglio 2007, la Digos perugina ha raccolto materiale scaricato da siti internet riferibili all’estremismo islamico, ma anche bottigliette di sostanze sequestrate a Korchi, come il potassio nitrato e l’ammonio nitrato. Praticamente nulla. Il termine “referibili all’estremismo islamico” puó voler dire tutto e niente e, se avete un vaso di fiori sul balcone, probabilmente avete in casa bottigliette col potassio nitrato e l’ammonio nitrato che sono concimi liberamente in vendita in qualsiasi negozio. Quanto al potassio nitrato (nitro) ne avete sicuramente un barattolo in cantina se ultimamente avete ridipinto le inferriate di casa vostra.

Vi ricordate gli attentati del 10 agosto 2003 a Londra? Quelli sventati all’ultimo momento dalla polizia che arrestó 24 terroristi pronti a salire su 10 aerei con le famose lattine di Gatorade con sostanze chimiche da mescolare fra di loro per costruire l’esplosivo in grado di far saltare gli aerei? Una bufala. Questo esplosivo liquido, triacetonetriperossido, «è facile a fabbricare partendo da acetone per unghie ed altri prodotti in vendita in qualunque drogheria».
Ma gli esperti, sempre più scettici: «il TATP richiede molto tempo per la fabbricazione; la polvere esplosiva si deposita sul fondo della provetta solo dopo molte ore».
Ore chiusi nel WC dell’aereo a mescolare i componenti?
Sembra improbabile.
E poi quale aereo?
Nessuno degli incriminati ha comprato né prenotato un biglietto aereo.
Molti di loro non hanno nemmeno il passaporto.

E allora, per la precisione, quali sono gli indizi che schiacciano i 24 terroristi?
Risposta: «Telefonate ed e-mail».
Ah, finalmente qualcosa di solido.
I sospetti, dice la polizia, «utilizzavano nomi in codice che non lasciavano nessun dubbio sulle loro intenzioni; nonché delle espressioni fantasiose come, per esempio ‘UVA PASSA’, termine che è spesso usato in arabo per designare degli esplosivi».
Ecco vedete, qui entrate con noi nei segreti più intimi del terrorismo islamista, nel codice occulto con cui comunica Al Qaeda.
Nomi in codice che «non lasciano dubbi sulle intenzioni».
Proviamo a fare un esempio: «Ciao, qui è Jack lo Squartatore. Parlo con Rambo?».
Oppure: «Buonasera, qui è Hakim il Velato; mi passa il Vecchio della Montagna?».

Anche gli attentati a Londra del 7 luglio 2005 alla metropolitana in cui morirono 52 persone hanno portato alla luce una serie di “coincidenze” strane. Come il fatto che il treno che secondo la versione ufficiale ha portato gli attentatori dal loro quartiere periferico al centro di Londra non è mai partito. Come il fatto che la foto pubblicata dai giornali di tutto il mondo che riprende i quattro terroristi con lo zaino è un montaggio. Come il fatto straordinario che la BBC il 16 maggio 2004 (oltre un anno prima degli attentati) trasmise un talk show dove esperti dell’”anti-terrorismo” discutevano sulle misure da intraprendere nel caso di un ipotizzato attacco terroristico in tre stazioni metropolitane e ad un bus di superficie!!!

Cosa che nemmeno Jukas Casella e il mago Zurlí…

Ebbene, nonostante queste (ma potrei continuare quasi all’infinito) evidenti fandonie, l’equivalenza Islam = terrorismo è dura a morire.

Perché?

Perché oltre a chi tira le fila dietro le quinte di queste azioni clamorose, il nostro mondo si è riempito di pinocchietti che a vario titolo battono anche gli ultimi angoli di periferia a divulgare l’immagine di un Islam brutto e cattivo, nemico dell’occidente e della civiltá.

È il caso del pinocchietto Allam Magdi Cristiano che, grazie ai numerosi amici di fede fallaciana che lo sostengono, riesce a vendere un’immagine di sé che va da quella di esperto dell’Islam a quella dall’eroe combattente e sprezzante del pericolo per la causa della Veritá.

Il signor Allam è stato poi premiato dall’altro pinocchietto di Regensburg che lo ha battezzato in mondovisione.

C’è da chiedersi quale sia lo schema che sta dietro a tutta la strategia e cosa spinge i pinocchietti in questione a calcare il palcoscenico della provocazione e dell’odio.

Lo schema è in realtá semplice.

Se vuoi fare il pieno di voti battendo il tamburo fra gli strati sociali con le caratteristiche di limitate capacitá intellettuali, devi farlo con argomenti elementari come allo stadio o nell’arena. Il paradigma è ridotto ai minimi termini perché anche l’ultimo della classe lo capisca: noibuoni-lorocattivi, milan-inter, cowboy-indiani, bianco-nero.

Ecco, adesso è facile. Si puó alzare il sipario: entra Allam Magdi Cristiano, al quale mi permetto di ricordare che:

“Ha scavato una fossa e l’ha resa profonda, ma è caduto nella fossa che ha fatta.

La sua malizia gli ritornerà sul capo, e la sua violenza gli scenderà sulla testa”.

(Salmi, 7; 15-16)

http://ilderviscio.wordpress.com/2009/11/07/pinocchio-nel-paese-dei-balocchi/#more-467

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