8 gen 2009

Il messaggio ai pellegrini alla Mecca


Mercoledì - 19 Dicembre 2007 - 16:32
In nome di Allah, il Clemente, il Misericordioso Sia lodato il Signore e pace e benedizione sia sul nostro Profeta e sulla sua pura famiglia e sui suoi compagni presceltiPace sui pellegrini alla Ka'aba, sugli ospiti della casa dell'Amico e su coloro che hanno abbracciato il Suo invito. Benedizione unica sui cuori rinfrescati dal ricordo del Signore che si sono aperti alla Sua grazia e misericordia immensa. In questi giorni, in queste notti e ore elisiriche sono numerosi coloro che riconoscenti si affidarono all'attrazione spirituale e che con tanto pentimento e lamento illuminarono il cuore e l'anima. Sono gli stessi che nelle ondate della clemenza divina che abbonda questa terra benedetta tolsero dal cuore la macchia del peccato e del politeismo. La pace del Signore sia su questi cuori e sui questi fedeli e puri. È bene che tutte le sorelle e tutti i fratelli pensino a un tale obiettivo e colgano questa grande opportunità. Non permettano che anche qui gli impegni della vita mondana, che è la nostra continua preoccupazione, incombano i cuori. Attraverso il ricordo del Signore, i lamenti e le suppliche, la determinazione e l'onestà e chiedendo aiuto all'Onnipotente facciano volare il loro cuore appassionato nell'atmosfera del monoteismo e nella pura spiritualità e raccolgano forza per poter essere fermi sul sentiero di Allah e sulla retta via. Qui è il centro del vero e puro monoteismo. Fu proprio in questo luogo che Abramo, Khalilol Allah (AS), portando il figlio all'altare di sacrificio tramandò ai tutti i monoteisti della storia l'eblema del monoteismo che si raffigura nel vincere la forza dei desideri e nella resa assoluta nei confronti dei comandamenti divini. E fu proprio qui che Mohammad, la pace e la benedizione di Allah su di lui e sulla sua sacra famiglia, innalzò la bandiera di monoteismo contro i tiranni e i dei del potere dell'epoca, dichiarando che il rifiuto degli idoli accanto alla fede in Dio porta alla liberazione e beatitudine: Chi dunque rifiuta l'idolo e crede in Allah, si aggrappa all'impugnatura più salda senza rischio di cedimenti.L'Hajj è la rilettura e l'apprendimento di queste grandi lezioni. Il diniego di politeisti e il rifiuto di idoli e idolatri è lo spirito che domina l'Hajj dei credenti. Tutti i momenti di Hajj sono il teatro di affidarsi all'Iddio; di sforzarsi nel Suo sentiero; di rifiutare il Satana, isolarlo e assumere posizioni contro di lui. Ogni istante di Hajj simboleggia l'unità e la coesione dei musulmani, lo svanimento delle loro differenze naturali ed il rilievo della loro vera e religiosa fratellanza. Queste sono le lezioni che noi musulmani dobbiamo apprendere ovunque ci troviamo e sceglierle come delle basi per la nostra programmazione per la nostra vita e il nostro avvenire. Nel Corano la posizione potente contro il nemico, l'affetto e la misercordia tra i credenti e umiltà nel cospetto del Signore sono presentati come tre simboli della comunità islamica: Muhammad è il Messaggero di Allah e quanti sono con lui sono duri con i miscredenti e compassionevoli fra loro. Li vedrai inchinarsi e prosternarsi, bramando la grazia di Allah e il Suo compiacimento. Questi sono tre principi basilari per erigere il corpo dignitoso e maginifico dell'Umma islamica. Cogliendo questa realtà tutti i ceti dei musulmani possono ben conoscere tutte le attuali piaghe del mondo islamico. Oggi il fellone nemico dell'Umma islamica sono i responsabili dei centri delle prepotenze e dei poteri egemonici e aggressori che vedono nel risveglio islamico una grande minaccia per i propri interessi illeciti e per il loro dominio oppressore sul mondo islamico. Tutte le nazioni musulmane guidate dai politici, religiosi, intellettuali e leader nazionali devono unirsi più compatti che mai per far fronte a questo nemico aggressore. Devono unire tutti gli elementi del potere e rendere potente in una maniera appropriata l'Umma islamica. La conoscenza ed il sapere; il provvedimento e la vigilanza; la fiducia e la speranza nella promessa divina; la rinuncia ai bassi e spregievoli desideri per poter guadagnare la soddisfazione divina ed adempiere ai doveri sono degli elementi che rendono potente l'Umma islamica e la conducono verso dignità, indipendenza e progresso materiale e spirituale. E così si sconfiggeranno le brame e l'egemonia del nemico. La compassione tra i credenti è il secondo principio e un altro segno della situazione ideale dell'Umma islamica. La secessione e l'ostilità tra l'Umma islamica è una pericolosa malattia che va curata con tutte le forze. Sin dai tempi lontani i nostri nemici fecero sforzi illimitati in questo campo e oggi intimoriti dal risveglio islamico, hanno intensificato i loro sforzi. Tutto quel che dicono coloro che hanno nel cuore il bene dell'Umma è che le differenze non devono trasformarsi nelle divergenze e la diversità non deve prendere le forme dell'ostilità.Quest'anno è stato nominato dal popolo iraniano "anno per la solidarietà islamica". Questa scelta è dovuta alla consapevolezza su intrighi rafforzati dei nemici che miravano a creare scissioni tra i fratelli. I suddetti complotti hanno avuto degli effetti nefausti su Palestina, Libano, Iraq, Pakistan e Afghanistan; scongiurare le guerre fratricide nelle terre islamiche lasciando dietro di sè una scia di sangue. Ma in tutti questi amari e tragici eventi si intravedevano i segni di un complotto e gli occhi astuti hanno rintracciato la mano del nemico. L'ordine di essere "compassionevoli fra voi" riportato nel Corano sta per significare sradicare tutte queste ostilità. In questi grandiosi giorni di Hajj, vedete musulmani provenienti da ogni parte del mondo, fedeli appartenenti a diverse confessioni dell'islam che girano attorno a una "Casa" assolvendo la preghiera verso la Ka'aba, lapidando tutti insieme il simbolo del Satana, e che si comportano tutti allo stesso modo nel sacrificare i bassi desideri dell'uomo, e poi nell'appuntamento a Arafat e Mashàr si dichiarano umili nel cospetto di Dio. E le confessioni islamiche sono ugualmente vicine tra di esse nella maggiorparte di principali compiti, ordini e credo. Quindi perchè nonostante tutto ciò, i pregiudizi e il fanatismo dovessero creare divergenze tra di esse (confessioni islamiche, ndr) e che il nemico traditore potesse soffiare ulteriormente su questo fuoco devastante. Oggi, certe persone avventate e ignoranti, ricorrendo a futili pretesti, considerano pagani numerosi musulmani e quindi "Mobah" ( lecito) versare il loro sangue. Questa gente, consapevole o meno, è al servizio di politeismo, paganismo e imperialismo. E poi ci sarebbero, addirittura, quelli che considerano un atto di politeismo e paganismo il rispetto per la moschea del supremo profeta che la pace di Dio sia su di lui e sulla sua pura famiglia il che è in realtà come il rispetto per la religione e per la fede religiosa, ma loro stessi si mettono al servizio della corte di pagani e tiranni aiutando i nefausti scopi di quest'ultimi. I veri pensatori, intellettuali impegnati e governatori onesti devono affrontare tali fenomeni pericolosi. L'unità e la solidarietà islamiche, oggi, è un assoluto dovere il cui sentiero pratico potrebbe essere perecorso con la collaborazione di saggi e fedeli. Questi due pilastri della dignità e cioè, da una parte affrontare con determinazione l'imperialismo e dall'altra misericordia, solidarietà e frattellanza tra i musulmani, una volta accompagnati dal terzo pilastro ossia quello di umiltà e servitù dinnanzi a Dio, potranno fare sì che la ummah islamica continui la stessa strada che portò già al culmine di grandezza e dignità i primi musulmani e che i popoli musulmani si salvino dalla umiliante arretratezza impostagli negli ultimi secoli. È già sorta la prima luce di questo grande percorso e l'ondata del risveglio si è mossa quasi in tutte le parti del mondo islamico. I Media e le propagande del nemico ed i suoi complici mirano ad attribuire a Iran o Sciismo ogni movimento di liberazione e giustizia in ogni parte del mondo islamico e a considerare l'Iran islamico che è il primo vittorioso alfiere del risveglio islamico, il responsabile di colpi che essi ricevono nel campo di politica o cultura dalla solerzia dei paesi musulmani. Essi accusano di iranismo e sciismo la grande vittoria senza precedenti di Hezb'Allah durante la guerra di 33 giorni, la resistenza intelligente del popolo iraqeno che portò a istituzione di parlamento un governo, non voluto dagli occupatori, la tolleranza e la resistenza del governo legittimo palestinese e il suo fedele popolo e anche molti versetti della rinascita dell'Islam nei paesi musulmani affinchè creino difficoltà al sostegno unanime al mondo islamico. Ma tale inganno non potrà superare la tradizione divina che è quella di vittoria dei mujahidin i quali lottano sul sentiero divino e di coloro che aiutano la religione di Dio. Il futuro è della Ummah islamica e ognuno di noi potrà, per conto proprio, avvicinare quel futuro, contribuendo secondo le proprie capacità e responsabilità. Il Hajj ( pellegrinaggio alla Mecca) è una grande occasione per tutti voi pellegrini affinchè possiate preparasi, ancor più di prima, per sdebitarsi con questo dovere. Si auspica che il favore divino e la preghiera dell'Imam Mahdi che Dio affretti la sua apparizione, possano aiutarvi nel raggiungere questo grande obiettivo.
La pace e la benedizione di Allah sia su di voi
Al Seyyed Al Hosseini Al Khamenei
Il 4 Dhul-Hijjah del 1428Il 24 Azar del 1386

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