27 mar 2011
24 mar 2011
Criminali di guerra Americani che ne la destra ne sinistra non condannano
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23 mar 2011
21 mar 2011
17 mar 2011
14 mar 2011
13 mar 2011
"Negro torna al tuo paese, puzzi"
Un 24enne congolese, laureando, è stato brutalmente picchiato da quattro uomini a Cernusco
sul Naviglio: tornando nello spogliatoio a fine turno aveva macchiato il pavimento appena lavato
di GABRIELE CEREDA
Un'aggressione razzista punitiva. La vittima è un congolese di 24 anni, rifugiato politico in Italia dal 2006, brutalmente picchiato da quattro uomini, appena varcato il cancello della ditta in cui lavora, la Terdeca di Cernusco sul Naviglio. Sabato scorso l'operaio, che sta studiando per laurearsi, finito il turno è rientrato nello spogliatoio per cambiarsi sporcando il pavimento con le scarpe dopo aver lavorato a un macchinario che perdeva olio. Da qui la violenta reazione dell'addetto alle pulizie, un italiano di 50 anni.
"Mi ha detto negro, torna al tuo paese, puzzi come tutti quelli della tua razza", racconta il giovane. Il lunedì successivo, in pausa pranzo, il 50enne lo ha atteso con altre quattro persone, tra cui il figlio, all'uscita della ditta. È stato preso a calci e pugni anche quando era a terra ed è stato minacciato di morte se avesse denunciato l'accaduto. Soccorso dal titolare dell'azienda metalmeccanica, il giovane ha comunque presentato denuncia al commissariato di Monza, dove vive, solo il giorno dopo il pestaggio. Per il 24enne la prognosi è di sette giorni, ma i medici hanno riscontrato anche un profondo stato di choc. L'addetto alle pulizie è stato allontanato dall'azienda.
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sul Naviglio: tornando nello spogliatoio a fine turno aveva macchiato il pavimento appena lavato
di GABRIELE CEREDA
Un'aggressione razzista punitiva. La vittima è un congolese di 24 anni, rifugiato politico in Italia dal 2006, brutalmente picchiato da quattro uomini, appena varcato il cancello della ditta in cui lavora, la Terdeca di Cernusco sul Naviglio. Sabato scorso l'operaio, che sta studiando per laurearsi, finito il turno è rientrato nello spogliatoio per cambiarsi sporcando il pavimento con le scarpe dopo aver lavorato a un macchinario che perdeva olio. Da qui la violenta reazione dell'addetto alle pulizie, un italiano di 50 anni.
"Mi ha detto negro, torna al tuo paese, puzzi come tutti quelli della tua razza", racconta il giovane. Il lunedì successivo, in pausa pranzo, il 50enne lo ha atteso con altre quattro persone, tra cui il figlio, all'uscita della ditta. È stato preso a calci e pugni anche quando era a terra ed è stato minacciato di morte se avesse denunciato l'accaduto. Soccorso dal titolare dell'azienda metalmeccanica, il giovane ha comunque presentato denuncia al commissariato di Monza, dove vive, solo il giorno dopo il pestaggio. Per il 24enne la prognosi è di sette giorni, ma i medici hanno riscontrato anche un profondo stato di choc. L'addetto alle pulizie è stato allontanato dall'azienda.
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10 mar 2011
6 mar 2011
ASSEDIO DI SARAJEVO 1992-1995
3 mar 2011
Magdi Allam si converte alla Moratti
La competizione elettorale per le amministrative di maggio a Milano comincia ad animarsi e sul piatto dei candidati si dispongono le formazioni alleate. Il sindaco uscente Moratti, mette a segno l’appoggio di un alleato di peso come Magdi Cristiano Allam, che ha annunciato il proprio sostegno, chiedendo per sé, in caso di vittoria, l’assessorato all’integrazione.
Un’offerta quanto mai opportuna. Chi non vorrebbe vedere su una poltrona così delicata un ex musulmano convertito al cattolicesimo, che sostiene che «la radice del male è insita nell’Islam, fisiologicamente violento e storicamente conflittuale»? Sarebbe un po’come mettere un petroliere all’assessorato all’ambiente. Il pisello nel suo baccello.
PARLAMENTARE EUROPEO ASSENTEISTA. L’ex giornalista egiziano, che dal 2008 ha deciso di dedicare tutto se stesso all’attività politica, si è distinto fino a oggi soprattutto per due peculiarità: primo, è il parlamentare europeo (eletto nelle liste dell’Udc) con il più alto tasso di assentesimo tra i colleghi italiani e al 727º posto su 733 nella classifica complessiva delle presenze di tutti gli europarlamentari (fonte VoteWatch).
La seconda caratteristica che lo distingue è il suo inesauribile amore (cristiano, probabilmente) che lo porta a creare liste elettorali in batteria, dove il partito «Io amo l’Italia» viene declinato in chiave locale. Dopo «Io amo la Lucania» nel 2010, oggi sono pronte le liste «Io amo Bologna» e «Io amo Milano» (ma anche Varese e Busto Arsizio).
MAGDI A COLLOQUIO COL CAV. Lui, Magdi, le ama tutte, proprio come il suo mentore Silvio Berlusconi, che lo ha recentemente ricevuto a Palazzo Grazioli per concordare i termini dell’alleanza col Pdl, prefigurando un futuro impegno di Allam nel governo nazionale.
Nel comunicato che annuncia i contenuti del colloquio, è scritto che «Berlusconi ha espresso apprezzamento per “Io amo l’Italia”, quale depositario di una cultura politica fondata sulla fede nei valori non negoziabili, su diritti e doveri che garantiscono e vincolano tutti indistintamente, sulle radici giudaico-cristiane della civiltà laica e liberale dell’Europa».
SOLIDARIETÀ A SILVIO BERLUSCONI. A sua volta, Allam «ha espresso solidarietà a Berlusconi nell’attacco che sta subendo da parte di un ampio fronte trasversale che comprende politici del Centro e della Sinistra, poteri forti finanziari ed economici, la magistratura ideologizzata, mezzi di comunicazione di massa che speculano sullo scandalismo, parte della Chiesa cattolica relativista, buonista, multiculturalista e islamicamente corretta».
Un incontro tra due buoni cristiani, insomma, non “fisiologicamente conflittuali”, com’è invece l’Islam. Speriamo che Magdi preferisca all’assessorato milanese un incarico di governo. Come ministro degli Esteri, of course.
Martedì, 01 Marzo 2011
Preso da qui
Un’offerta quanto mai opportuna. Chi non vorrebbe vedere su una poltrona così delicata un ex musulmano convertito al cattolicesimo, che sostiene che «la radice del male è insita nell’Islam, fisiologicamente violento e storicamente conflittuale»? Sarebbe un po’come mettere un petroliere all’assessorato all’ambiente. Il pisello nel suo baccello.
PARLAMENTARE EUROPEO ASSENTEISTA. L’ex giornalista egiziano, che dal 2008 ha deciso di dedicare tutto se stesso all’attività politica, si è distinto fino a oggi soprattutto per due peculiarità: primo, è il parlamentare europeo (eletto nelle liste dell’Udc) con il più alto tasso di assentesimo tra i colleghi italiani e al 727º posto su 733 nella classifica complessiva delle presenze di tutti gli europarlamentari (fonte VoteWatch).
La seconda caratteristica che lo distingue è il suo inesauribile amore (cristiano, probabilmente) che lo porta a creare liste elettorali in batteria, dove il partito «Io amo l’Italia» viene declinato in chiave locale. Dopo «Io amo la Lucania» nel 2010, oggi sono pronte le liste «Io amo Bologna» e «Io amo Milano» (ma anche Varese e Busto Arsizio).
MAGDI A COLLOQUIO COL CAV. Lui, Magdi, le ama tutte, proprio come il suo mentore Silvio Berlusconi, che lo ha recentemente ricevuto a Palazzo Grazioli per concordare i termini dell’alleanza col Pdl, prefigurando un futuro impegno di Allam nel governo nazionale.
Nel comunicato che annuncia i contenuti del colloquio, è scritto che «Berlusconi ha espresso apprezzamento per “Io amo l’Italia”, quale depositario di una cultura politica fondata sulla fede nei valori non negoziabili, su diritti e doveri che garantiscono e vincolano tutti indistintamente, sulle radici giudaico-cristiane della civiltà laica e liberale dell’Europa».
SOLIDARIETÀ A SILVIO BERLUSCONI. A sua volta, Allam «ha espresso solidarietà a Berlusconi nell’attacco che sta subendo da parte di un ampio fronte trasversale che comprende politici del Centro e della Sinistra, poteri forti finanziari ed economici, la magistratura ideologizzata, mezzi di comunicazione di massa che speculano sullo scandalismo, parte della Chiesa cattolica relativista, buonista, multiculturalista e islamicamente corretta».
Un incontro tra due buoni cristiani, insomma, non “fisiologicamente conflittuali”, com’è invece l’Islam. Speriamo che Magdi preferisca all’assessorato milanese un incarico di governo. Come ministro degli Esteri, of course.
Martedì, 01 Marzo 2011
Preso da qui
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