Moschea, più della metà dei trentini è a favoreLuca MarognoliIl 40 per cento dice sì anche all’uso del velo a scuola.
Oggi il Tar discute il ricorso di BortTRENTO.
Più della metà dei trentini sono favorevoli alla costruzione di nuovi luoghi di culto, moschea compresa, mentre 4 cittadini su 10 permetterebbero l’uso del velo a scuola da parte delle studentessa musulmane.
E’ il risultato del rapporto dal titolo “Immigrati e religione nel Nord Est”, realizzato da Demos & Pi analizzando un campione di 1021 persone dai 15 anni in su, residenti in Veneto, Friuli e Trentino.
Il dato sulla moschea riflette quello complessivo con un 52,2% di favorevoli contro il 52,6% del Nord Est, quello sul velo vede invece i trentini distinguersi, con il 40,3% rispetto al 32,6% dell’area.
Come si spiega questa differenza? «E’ difficile da dire. Molto ha a che fare con le tradizioni politiche ma anche religiose», spiega Natascia Porcellato, curatrice del rapporto.
«La tradizione religiosa del Trentino - mi riferisco alla storia e non ad analisi recenti - è forte e questo permette anche di aprirsi di più agli altri, nel senso che identità chiare ma non chiuse riescono a mettersi in relazione con altre tradizioni in modo positivo. In campo politico, non dimentichiamo la lunga tradizione democristiana e l’attuale orientamento di centrosinistra: Trento è stato anche il laboratorio dove è nata la Margherita e questa apertura traspare dai dati». La studiosa invita ad analizzarli usando le necessarie cautele:
«Il velo comunque presenta un orientamento minoritario, la moschea maggioritario ma non plebiscitario: i trentini sono divisi in due».
Oggi intanto sarà discusso, davanti al Tar, il ricorso contro la moschea presentato da Gianni Bort, titolare dell’Hotel Capitol di Gardolo.
In settembre il tribunale amministrativo aveva accolto la richiesta di sospendere il cantiere affermando che «il carico urbanistico su viabilità e parcheggi sarebbe esorbitante».
Nessun commento:
Posta un commento