“Non lasciamo che Milano finisca nelle mani dei centri sociali, è questo il messaggio che vuole mandare Silvio Berlusconi”. La Pravdanchè, l’organo del Cremlino di Arcore e della badante plastificata che tappa pubblicitariamente i buchi del Giornale, indica quale sarà il nuovo fantoccio agitato per far paura ai milanesi e riportare le pecorelle smarrite nell’ovile del pastore: i Centri Sociali. Falliti la Minaccia Islamica (la lista “Io Amo Me Stesso” di Allam Magdi ha raccolto un sensazionale 0,51%), i Rom (ma dove sono finiti i Rom?), le BR in Procura (500 voti per Lassini nonostante la sfilata sul pullman del Milan campione), il Cancro in Toga, il Furgone Rubato, l’Invasione degli Immigrati, le Moschee in Piazza del Duomo, restano i cari, vecchi, immarcescibili centri sociali con il loro sabba di demoni pronti a invadere la città in un’apocalisse finale di violenza. Sembra una patetica riesumazione di vecchi stracci, ma non lo è. Non mi meraviglierebbe se tra adesso e la domenica del ballottaggio, assistessimo a una improvvisa offensiva di spaccavetrine e bruciamacchine attribuita al Leonka e ai centri sociali o a qualche altro “grave episodio di violenza” (scegliete voi a chi attribuirlo, va bene anche la solita zingara accusata falsamente di rubare un bambino) che “suscita allarme tra i cittadini”. Attenzione alla belvetta ferita, ma non morta. Sono pronti a tutto, perchè se perde Milano, e anche Napoli è seriamente a rischio dopo quel miserabile 38% preso dal San Gennaro di Casoria protettore di Letizia (Noemi) che aveva promesso miracoli, buona notte Silvio. Altro che 5 Stelline e Martinitt con le webcam.
L'autore è Vittorio Zucconi
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