Si continua ad aggravare il bilancio dei sanguinosi combattimenti in corso da questa mattina intorno al campo profughi di Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza. Fonti mediche hanno detto all'ANSA che negli ospedali della Striscia sono stati trasportati 36 morti, ma che almeno altri 4 cadaveri si trovano ancora sul campo di battaglia: «I nostri mezzi di soccorso li hanno individuati, ma gli israeliani non consentono alle ambulanze di avvicinarsi per recuperare i corpi» ha riferito un medico contattato preso l'ospedale Shifa della città di Gaza. Tra loro un padre con il suo bambino e due gemelli 12enni. Nell'operazione - che ha visto un violento scontro a fuoco con militanti palestinesi e il lancio di missili da parte dell'Aeronautica israeliana - sono rimasti lievemente feriti anche cinque soldati di Tsahal. Sono in totale 64, tra cui molti civili e bambini, i palestinesi rimasti uccisi nei raid e nelle incursioni condotte da Israele negli ultimi quattro giorni con l'obiettivo di distruggere le postazioni dalle quali i militanti lanciano razzi Qassam contro il sud dello Stato ebraico.
In una intervista del vice ministro della difesa israeliano Matan Vilnay (laburista) ha innescato oggi una dura polemica in Israele, e ha indotto i dirigenti di Hamas ad accusare gli israeliani di essere «i nuovi nazisti» e di progettare «un olocausto» per i palestinesi di Gaza. Parlando questa mattina alla radio militare Vilnay ha accusato i dirigenti di Hamas di essere degli "irresponsabili". «Quanto più si intensifica il lancio di razzi contro le nostre città e quanto più la loro gittata si allunga, tanto più i palestinesi - ha avvertito - si espongono al rischio di una shoah ancora più grande». Minaccia di un genocidio a danno dei palestinesi? La politica israeliana a Gaza non è scevra da questa tentazione. Utilizzando la parola «shoah» Vilnay non ha compiuto una scelta felice. Sebbene nell'ebraico biblico il termine non significhi genocidio ma semmai «rovina, distruzione fisica», nell'ebraico moderno e colloquiale esso equivale anche a «catastrofe»: espressione comunque inopportuna poichè corrispondente alla «naqba», appunto «la Catastrofe» con cui i palestinesi indicano il loro tragico esodo da Israele nel '48. Quando gli israeliani si riferiscono all'Olocausto perpetrato dai nazisti, a differenza di quanto avviene in tutte le altre lingue (nelle quali «Shoah» è già sinonimo di Olocausto) loro sono invece soliti aggiungere l'articolo, per cui dicono «ha-Shoah». Ossia «la Catastrofe» per antonomasia. In mattinata tali parole che giornalisti stranieri hanno tradotte come «olocausto» sono rimbalzate a Gaza dove gli animi sono esasperati, vedi u po', per la uccisione nelle ultime 48 ore di 31 palestinesi (fra cui otto bambini) e per i nuovi raid aerei. Episeodi che avvengono con cadenza quasi regolare nel lembo di terra martoriato dall'esercito con la stella di David. Il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha così affermato che «gli israeliani sono i nuovi nazisti». Ha rincarato la dose il sito di Hamas per il quale «È questa la prima ammissione indiretta da parte di un dirigente israeliano che quello che Israele sta conducendo contro i palestinesi in Cisgiordania e a Gaza è appunto un Olocausto, sia pure al rallentatore». In serata un portavoce di Vilnay ha lamentato come le parole del vice ministro «siano state tradotte in modo tendenzioso». Egli, ha precisato, avrebbe voluto dire che continuando a bersagliare con razzi le città israeliane i palestinesi «vanno verso una catastrofe». Avrebbe voluto dire, ma lo ha precisato con poco perdonabile ritardo.
3 commenti:
allah love forever
CONCORDO IN PIENO E TI RINGRAZIO PER IL TUO COMMENTO BREVE MA MOLTO INTENSO
....www.jocef.skyblog.com.....
assalamu alaikom ..è vergognoso che la comunita internazionale nn intervenga per fermare questo ennessimo massacro ma purtroppo il mondo continua ad essere schiavo degli usa che appoggiano isreale e i suoi metodi assassini....... eppoi devo sentire parlare di giorni della memoria....
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