9 dic 2008

Pellegrini alla Mecca

Dal Mondo

Islam. Pellegrini alla Mecca
07-12-2008

IL CAIRO. Le autorità saudite contano tre milioni di pellegrini, più o meno, arrivati fino a venerdì alla Mecca per la ricorrenza religiosa musulmana in assoluto più importante, il grande pellegrinaggio (Haji), dovere di ogni musulmano almeno una volta nella vita, per pregare Dio e purificarsi dei suoi peccati.
Un numero enorme di persone è giunto nel territorio dei primi due luoghi santi dell'Islam (Mecca e Medina) da ogni parte del mondo islamico, per garantire la sicurezza del quale Riad ha messo in campo 100.000 agenti ben armati e dotati di sofisticate apparecchiature. Erano forse solo scimitarre e pugnali a proteggere qualche centinaio di fedeli 14 secoli fa, nell'anno 632 dopo Cristo, quando accompagnarono il profeta Maometto da Medina alla Mecca nell'itinerario e nei riti che per la prima volta venivano compiuti solo da musulmani (fino a quel momento pellegrini alla Mecca erano stati anche cristiani e pagani), diventando poi uno dei cinque pilastri fondamentali della religione islamica. Fuori dell'Arabia Saudita chi non ha potuto vestire i panni del pellegrino (l'hiram o purificazione, due lenzuola bianche senza orli, tenute ferme da una sciarpa dello stesso colore ed un paio di sandali), a 40 giorni di distanza dal mese sacro del Ramadan, quest'anno caduto nel mese di ottobre, comincerà a celebrare la festa più attesa, quella del Gran Bayram (o Kurban Bayram, come lo chiamano i turchi, o anche Eid el Adha, in arabo).
Oggi sarà preceduta dal raduno sul monte Arafat, 27 chilometri a est della capitale, dove i fedeli, dopo aver percorso gli ultimi 15 chilometri a piedi (o i più deboli e i più fortunati a bordo di autobus) si raccoglieranno in preghiera e meditazione. "Se un pellegrino non passa il pomeriggio sull'Arafat il suo pellegrinaggio sarà considerato non valido", mettono in guardia i siti web che parlano dell'Haji, considerando quel momento il più solenne di tutto il viaggio. Ma per i poco informati occidentali i passaggi di maggior richiamo sembrano sicuramente il rito iniziale del ‘mutaaf', i 49 giri intorno alla Kabaa (il monumento quadrato al centro della piazza principale della Mecca).
Per renderli più sicuri non è più necessario che tutti i fedeli bacino la sacra Pietra Nera inclusa nella Kabaa, è sufficiente che le rivolgano lo sguardo. O molto più suggestivi possono risultare il lancio delle sette pietruzze contro tre pilatri (oggi sostituiti da muri alti e larghi, per evitare assembramenti pericolosi), che simboleggiano i tre rifiuti di Abramo al Diavolo offertosi di aiutarlo per salvare il figlio Isacco, che Dio gli aveva chiesto di sacrificare. E, commosso da tanta devozione - racconta il Corano, al pari della Bibbia - Dio decise di accontentarsi del sacrificio di un montone. Ed anche questo potrebbe essere un aspetto di grande interesse per i non musulmani, con la novità che al posto dei sacrifici fatti un tempo da singoli pellegrini, oggi è possibile fare un versamento in banca alla Mecca per ottenere che in uno dei tanti mattatoi statali venga sacrificata una pecora o una mucca (se la pagano insieme sette fedeli), senza dovere più assistere all'atto sacrificale.
L'innovazione, non è difficile capirlo, è stata certo dettata da motivi igienici e di ordine pubblico. Così come adeguata ai tempi è l'introduzione delle tecnologie (reti cellulari e web wi-fi), aspramente criticata dai conservatori più tradizionalisti.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

As-salam alaykoum sorellina, brava!
Bel resoconto dell'Hajj, mash'Allah...spero con tutto il cuore di poterlo fare anche io un giorno, inchAllah...
Buona giornata a te ed ai pargoletti di zia!!

***AMINA***

Anonimo ha detto...

Eselamu Aleykum a te ben alzata... bello sarebbe Inshallah ho visto dallatv bosaca dei documentari bellissimi e straordinari sul pellegrinaggio mi veniva da piabgere...
P.S. qui nevica tanto tanto...

Anonimo ha detto...

Assalamualeikum wa rahma-t-u-llah wa barakatu,
felice festa del sacrificio a tutti.
Per il giornalista che ha scritto l'articolo postato:
il figlio destinato al sacrificio é il primogenito S. Ismaele a.S.

Anonimo ha detto...

Ti ringrazio fratello per la precisazione... Bisogna puntualizzare altrimenti non si capisce e quelli che capiscono sono pochi...