30 ott 2008

donna nell' islam

La donna nell'Islâm
بسم الله الرحمان الرحيمNel Nome di Allah, il sommamente Misericordioso, il ClementissimoHANI RAMADANLA DONNA NELL'ISLAMINTRODUZIONEai miei genitoriLa fonte principale di questa piccola opera è il Sublime Corano, che, per i Musulmani, è la Parola stessa di Dio, Allah (SWT), trasmessa agli uomini in "lingua araba chiara". E' importante sottolineare che la traduzione dei versetti che presentiamo ai nostri lettori non può essere considerata se non come un' "interpretazione" che non può rendere né la perfezione sintattica, né l'eloquenza e la musicalità dei versetti coranici, né la profondità semantica del loro contenuto.Tuttavia, il Messaggio dell'Islam può essere chiaramente compreso da tutti coloro che, sinceramente, vi ricercano la Verità, qualunque siano i loro modi di espressione linguistica:In ciò vi è un monito per chi ha un cuore, per chi presta attenzione e testimonia Corano L. Qaf, 37LA DONNA NELL'ISLAMContrariamente all'idea comunemente ammessa in Occidente, secondo la quale la donna Musulmana sarebbe maltrattata e disprezzata, si può affermare che l'Islam ha nei fatti concesso alla donna, tanto sul piano spirituale che sul piano comunitario, uno statuto mai uguagliato da nessun'altra società umana fino ai giorni nostri.Sul piano spirituale, innanzitutto, considerandola come una creatura simile in tutto e per tutto all'uomo.Allah (SWT) dice:Uomini, temete il vostro Signore Che vi ha creati da un solo essere, e da esso ha creato la sposa sua, e da loro ha tratto molti uomini e donne… (Corano IV. An-Nisa', 1)Mentre ancora nel Medioevo dei dotti teologi in Occidente si interrogavano per sapere se la donna avesse un'anima - poiché non era forse lei l'origine del male sulla terra? - o se potesse sperare di avere accesso al Paradiso - poiché non era forse associata al serpente?…-, il Sublime Corano affermava già nel VII^ secolo l'origine comune della coppia, e la sua identità spirituale.La donna è così considerata responsabile delle sue azioni e solo lei dovrà renderne conto davanti ad Allah (SWT):…In verità non farò andare perduto nulla di quello che fate, uomini o donne che siate, ché gli uni provengono dagli altri… Corano III. Al-'Imran, 195Daremo una vita eccellente a chiunque, maschio o femmina, sia credente e compia il bene… Corano XVI. An-Nahl, 97Secondo Ibn 'Abbas (r.), delle donne chiesero al Profeta (s): "Perché Allah (SWT) menziona nel Corano i Credenti (maschi) e non le Credenti (femmine)?". (Secondo un'altra versione dell'hadith, riportata da an-Nisa'i, fu Umm Salamah (r.), la sposa del Profeta (s), a porre questa domanda).In risposta venne rivelato al Profeta (s) il versetto seguente, indicante che gli uomini e le donne hanno gli stessi doveri nei confronti del loro Creatore:In verità i Musulmani e le Musulmane, i credenti e le credenti, i devoti e le devote, i leali e le leali, i perseveranti e le perseveranti, i timorati e le timorate, quelli che fanno l'elemosina e quelle che fanno l'elemosina, i digiunatori e le digiunatrici, i casti e le caste, quelli che spesso ricordano Allah e quelle che spesso ricordano Allah, sono coloro per i quali Allah ha disposto perdono ed enorme ricompensa Corano XXXIII. Al-Ahzab, 35E Allah (SWT), che non disdegnava di soddisfare così le rivendicazioni di queste donne, in una società dove esse erano, prima dell'Islam, il più delle volte disprezzate, Allah (SWT) non rifiutava nemmeno di ascoltare i loro lamenti, e di venire, se necessario, in loro soccorso!In soccorso di 'Aisha (r.), sposa del Profeta (s), rivelando la sua innocenza quando fu calunniata oltraggiosamente (vedi Surah "An-Nur - La Luce", n^ XXIV, versetti 11-21).In soccorso di Khawla bint Tha'laba, che temeva di essere definitivamente separata da suo marito:Allah ha udito il discorso di colei che discuteva con te a proposito del suo sposo e si lamentava (davanti) ad Allah. Allah ascoltava il vostro colloquio. Allah è audiente e vede con chiarezza Corano LVIII. Al-Mujadala, 1Nel contesto di una società meccana in cui la donna giocava un ruolo più che secondario, non è sorprendente vedere una 'surah' del Corano intitolata col nome di Maria (Maryam *)?Questo nome che d'altronde è menzionato non meno di 34 volte nel Corano?Allah (SWT) dice:E quando gli angeli dissero: "In verità, o Maria, Allah ti ha eletta; ti ha purificata ed eletta tra tutte le donne del mondo…" Corano III. Al-'Imran, 42Fu così che la madre di Gesù ('Isa *) divenne per i Musulmani un modello di purezza.Sul piano comunitario, l'Islam ha compiuto una vera rivoluzione culturale e sociale. Esso ha chiaramente indicato quale dovesse essere, nella società, la posizione delle figlie, della sposa e della madre.LE FIGLIENell'Arabia preislamica era in vigore il costume barbaro di seppellire vive le neonate, per timore della povertà - poiché si trattava di una bocca in più da nutrire - o perché la nascita di una figlia femmina era considerata un'onta:Quando si annuncia ad uno di loro la nascita di una figlia, il suo volto si adombra e soffoca (in sé la sua ira). Sfugge alla gente, per via della disgrazia che gli è stata annunciata: deve tenerla nonostante la vergogna o seppellirla nella polvere? Quant'è orribile il loro modo di giudicare. Corano XVI. An-Nahl, 58-59Quando si annuncia a uno di loro ciò che attribuisce al Compassionevole, si adombra il suo viso e si rattrista Corano XLIII. Az-Zukhruf, 17L'Islam ha abolito la pratica del seppellimento delle neonate vive, condannandola severamente:…e quando verrà chiesto alla (neonata) sepolta viva per quale colpa sia stata uccisa… Corano LXXXI. At-Takwir, 8-9Nel Giorno del Giudizio, nulla dunque potrà giustificare questo omicidio.Da parte sua, il Profeta (s) stesso non ha perso alcuna occasione per contrastare i pregiudizi degli Arabi. Così, lo vediamo compiere la preghiera portando sulle spalle la sua nipotina Umamah.Un Sapiente Musulmano, Al-Fakihani, afferma commentando questo gesto: "E' come se la segreta intenzione del Profeta (s), portando Umamah, fosse quella di troncare l'abitudine che avevano gli Arabi di detestare le bambine".Essendo la preghiera l'atto più nobile del credente, e anche il più puro, come far meglio comprendere, in effetti, agli Arabi l'alto rango che ormai i loro bambini dovevano occupare nei loro cuori, se non attraverso questo gesto simbolico?Abu Hurayrah (r.) riportò che il Profeta (s) abbracciò il suo nipotino Hasan (r.), mentre a casa sua era ospite Aqra ibn Habis . Aqra disse allora: "Io ho dieci figli e non ne ho mai abbracciato uno". Il Messaggero di Allah (s) allora lo guardò e gli disse: "A chi non ha misericordia per gli altri, non sarà fatta misericordia". (riportato da Bukhari e Muslim). Così, il Profeta (s) raccomandava ai credenti di essere dolci e buoni nei confronti dei loro figli.I genitori non devono mostrare una preferenza per uno dei figli a scapito degli altri. Devono essere equi in tutto e per tutto verso i bambini e le bambine.Il Profeta (s) disse: "Colui che ha una figlia e non la seppellisce viva, non l'insulta, e non favorisce il suo figlio maschio rispetto a lei, Allah (SWT) lo farà entrare in Paradiso" (riportato da Ahmad ibn Hanbal).Figli e figlie hanno diritto allo stesso amore. Perché questa equità, che pone ogni figlio allo stesso livello di uguaglianza nell'ambito familiare, si realizzi in Occidente, occorrerà attendere dieci secoli. Fino al XVIII^ secolo, in effetti, era considerato normale avvantaggiare un figlio, generalmente il maggiore:"Il privilegio del figlio avvantaggiato dalla primogenitura o dalla scelta dei genitori si trova alla base della società familiare dalla fine del Medioevo al XVII^ secolo… Dalla seconda metà del XVII^ secolo, i moralisti educatori contestano la legittimità di questa pratica, poiché nuoce all'equità, perché ripugna a un nuovo sentimento di uguaglianza del diritto all'affetto familiare e anche perché si accompagna ad un uso profano dei benefici ecclesiastici, essendo questi moralisti anche dei riformatori religiosi. Un capitolo del trattato di Varet "L'educazione dei bambini", pubblicato nel 1966, è consacrato all'uguaglianza che bisogna mantenere nei riguardi dei figli". (Ph. Ariès, "Il bambino e la vita familiare sotto l'Ancien Régime").LA MOGLIENell'Islam, la tenerezza e la misericordia sono le basi della vita coniugale.Allah (SWT) dice:Fa parte dei Suoi segni l'aver creato da voi, per voi, delle spose, affinché riposiate presso di loro, e ha stabilito tra voi amore e misericordia. Ecco davvero dei segni per coloro che riflettono Corano XXX. Ar-Rum, 21Questo legame d'amore è reciproco, e l'uomo e la donna sono assolutamente indispensabili l'uno per l'altra, per realizzare un'unione armoniosa che assicuri il pieno sviluppo di ciascuno. La donna non è dunque un oggetto di cui l'uomo possa disporre senza rispetto! E' un essere la cui sensibilità è riconosciuta; è un rifugio per l'uomo. E l'uomo è un rifugio per lei.Allah (SWT) dice:…esse sono una veste per voi e voi siete una veste per loro… Corano II. Al-Baqara, 187Il Profeta (s) dichiarò: "Il più perfetto dei credenti è colui che ha il carattere migliore. I migliori di voi sono coloro che trattano meglio le loro spose" (riportato da Tirmidhi).Si trova nel Corano questa ingiunzione:…comportatevi verso di loro convenientemente… Corano IV. An-Nisa', 19La Legge Islamica precisa che non si può sposare qualcuno senza il suo consenso. Ibn 'Abbas (r.) riportò in effetti che una giovane donna andò a trovare il Profeta (s), dichiarando che suo padre voleva assolutamente costringerla al matrimonio. Il Profeta (s) le diede la possibilità di scegliere se rifiutare oppure accettare. In realtà, ella era d'accordo. Ma dichiarò di aver voluto semplicemente far sapere alle altre donne che i loro padri non avevano il diritto di costringerle al matrimonio.Ciò avveniva nel VII^ secolo. Ora, solo recentemente, in Europa, si è cominciato a riconoscere questo diritto alle donne.La donna nell'Islam può avere delle proprietà. Può contrattare, scambiare, occuparsi del commercio.Il Corano dichiara:…gli uomini avranno ciò che si saranno meritati e le donne avranno ciò che si saranno meritate… Corano IV. An-Nisa', 32Una volta sposata, la donna Musulmana resta proprietaria dei suoi beni; è libera di utilizzare questi beni come desidera.(Secondo l' "Encyclopaedia Britannica", 1968, vol.23, p. 624, è stato solo nel 1887 che la donna, in Occidente, ha ottenuto questo diritto. Prima, l'insieme delle sue proprietà, una volta sposata, diveniva proprietà del marito).E' in questo contesto che bisogna comprendere le regole islamiche concernenti l'eredità. Se l'uomo ha giuridicamente l'obbligo di provvedere ai bisogni materiali della sua famiglia, mentre la donna dispone liberamente della sua fortuna, senza doverne rendere conto a suo marito, è normale che a quest'ultimo spetti una parte maggiore dell'eredità:Ecco quello che Allah vi ordina a proposito dei vostri figli: al maschio la parte di due femmine… Corano IV. An-Nisa', 11Occorre segnalare inoltre che nell'Islam la "dote" è a carico del marito. In effetti, come spiega Muhammad Hamidullah nella sua "Traduzione del Corano", non si tratta in realtà di una "dote", ma di un "salario d'onore":"E' una sorta di risarcimento che il marito versa a sua moglie (e non ai genitori di quest'ultima), come compenso per ciò che il matrimonio può rappresentare, per lei, di moralmente oneroso. La donna, possedendo una personalità giuridica completa, può in effetti possedere in completa proprietà dei beni sui quali né i suoi genitori né suo marito hanno alcun diritto, neanche di custodia. Non si tratta dunque della dote, né del dotario, conosciuto in Occidente".Se l'Islam autorizza la donna ad occupare diverse funzioni sociali (vigilatrice d'infanzia, istitutrice, insegnante, infermiera, medico, ecc.), considera tuttavia che il suo ruolo principale sia all'interno del focolare domestico. Niente le impedisce, in caso di assoluta necessità, di cercare un impiego. Ma ciò, in una società islamica, non dovrebbe essere considerato come una regola generale. Poiché l'Islam, in quanto religione naturale, ha assegnato alla donna un ruolo sociale che corrisponde alla sua natura. Se si può realmente parlare di uguaglianza di diritti tra l'uomo e la donna, ciò non deve impedire di considerare le funzioni diverse dell'uno e dell'altro sesso.…Esse hanno diritti equivalenti ai loro doveri, in base alle buone consuetudini, ma gli uomini sono superiori… Corano II. Al-Baqara, 228L'uomo ha diversi vantaggi rispetto alla donna: la sua forza fisica, la sua capacità di lavoro, inoltre la facoltà di prendere delle decisioni misurate.La donna al contrario è dotata di una sensibilità e di un'intuizione fini, che corrispondono alla sua funzione primordiale che è quella di allevare i bambini e di rispondere costantemente alle primarie urgenze della vita.E' dunque all'uomo che compete il ruolo di capofamiglia.Allah (SWT) dice:Gli uomini sono preposti alle donne a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono (per esse) i loro beni… Corano IV. An-Nisa', 34E' all'uomo che compete la responsabilità finanziaria della coppia. E' dunque normale che egli assuma la direzione della famiglia. Sarebbe sbagliato tuttavia dedurne che il marito, nella famiglia Musulmana, sia automaticamente un dittatore! L'Islam, al contrario, insiste sul carattere utile delle consultazioni familiari prima di prendere decisioni concernenti l'avvenire della coppia o quello dei bambini.Allah (SWT) dice:…Se, dopo che si siano consultati, entrambi sono d'accordo per svezzarlo (il loro bambino), non ci sarà colpa alcuna… Corano II. Al-Baqara, 233La consultazione della moglie in simili casi, raccomandata dal Corano, mostra che l'Islam ha una concezione della coppia assolutamente esemplare e universale.Può accadere tuttavia che la vita coniugale divenga intollerabile, e che nulla possa riconciliare gli sposi. Come ultimo rimedio, è permesso divorziare.La donna, come l'uomo, ha il diritto di chiedere la separazione. Tuttavia, il Profeta (s) disse: "Tra le cose permesse, la più detestata da Allah (SWT) è il divorzio" (riportato da Abu Dawud e al-Hakim).Per questo motivo la separazione resta un fatto relativamente raro in terra d'Islam. Al contrario, il numero dei divorzi è triplicato nell'ultimo ventennio nella comunità europea. Un matrimonio su tre finisce con una separazione.Le cause di questa disgregazione della cellula familiare sono molteplici, ma invece di lanciarci in analisi storiche e sociologiche che ci porterebbero lontani dal nostro tema, possiamo ritenere valida la spiegazione seguente: definendo le funzioni rispettive dell'uomo e della donna, l'Islam impone degli obblighi che riducono le libertà individuali. All'uomo viene chiesto di provvedere ai bisogni della sua famiglia, di lavorare e di dare ai suoi familiari il meglio di se stesso.Il dovere di fedeltà gli impedisce ogni sorta di avventura extraconiugale.La donna, in quanto custode del focolare domestico, sacrifica ugualmente una parte della sua libertà, consacrandosi al suo sposo e ai suoi bambini.Ora, è appunto da questo sacrificio condiviso della libertà individuale che nasce la fiducia che lega la coppia. Al contrario, una società che privilegia i valori edonisti e un individualismo eccessivo, se guadagna in permissività e vanta piaceri egoisti, se richiama alla "libertà dei costumi" e autorizza la fornicazione, perde in compenso questa nozione di fiducia così necessaria alla solidità della coppia.Così, l'Islam raccomanda una restrizione delle libertà a vantaggio della fiducia e della fedeltà, mentre i valori detti "moderni" affermano le libertà a scapito della fiducia e della fedeltà.Il nucleo della comunità Musulmana è la famiglia, unita dalla fede e dal rispetto della tradizione islamica, mentre il nucleo della società detta "moderna" è l'individuo che deve essere ad ogni costo indipendente dagli altri dal punto di vista finanziario.E' vero che in molti casi questa opposizione non è così nettamente marcata, e che in Occidente rimangono delle famiglie attaccate ai valori tradizionali. Ma noi parliamo qui di una tendenza generale, che tende ad accentuarsi per la perdita stessa di questi valori religiosi e morali.L'Islam considera il ruolo primordiale della donna l'instaurare e il mantenere l'unità della cellula familiare.Se lei, al contrario, esce dal dominio che le è proprio, ne risultano conseguenze negative per tutta la famiglia: il marito, tornando a casa, non trova un clima che possa favorire il suo benessere e il suo riposo, ma una donna spossata come lui da una giornata di lavoro, incapace di sostenerlo o di confortarlo.In quanto ai bambini, essi sono spesso le prime vittime di una tale situazione.Studi seri hanno dimostrato che senza la presenza costante della madre durante i primi cinque anni di vita, i bambini sono soggetti a disturbi psicologici.L'asilo nido, se può essere utile in circostanze eccezionali, non può però essere un valido sostituto al ruolo primordiale della madre.I piccoli non hanno bisogno soltanto del latte e dei vestitini, ma anche e soprattutto della tenerezza e dell'amore che solo la madre può davvero donare loro.Non insisteremo qui su altri aspetti negativi legati al ruolo che pretendono di giocare le donne cosiddette "liberate"; sarà sufficiente ricordare che in diversi luoghi di lavoro esse si lamentano sempre più apertamente delle molestie sessuali di cui sono vittime. Invece di appartenere ad un solo uomo esse divengono degli oggetti nelle mani di più uomini.LA MADREAllah (SWT) ha ordinato all'uomo di essere buono nei confronti di suo padre e di sua madre. Troviamo questa prescrizione in diversi passaggi del Corano:Il tuo Signore ha decretato di non adorare altri che Lui e di trattare bene i vostri genitori. Se uno di loro, o entrambi, dovessero invecchiare presso di te, non dir loro: "uff!" e non li rimproverare; ma parla loro con rispetto, e inclina con bontà, verso di loro, l'ala della tenerezza; e di': "O Signore, sii misericordioso nei loro confronti, come essi lo sono stati nei miei, allevandomi quando ero piccolo" Corano XVII. Al-Isra', 23-24Notiamo, in altri versetti, che questa raccomandazione è orientata soprattutto verso la madre:Abbiamo imposto all'uomo di trattare bene i suoi genitori: lo portò sua madre di travaglio in travaglio e lo svezzò dopo due anni: "Sii riconoscente a Me e ai tuoi genitori. Il destino ultimo è verso di Me…" Corano XXXI. Luqman, 14Abbiamo ordinato all'uomo la bontà verso i genitori: sua madre lo ha portato con fatica e con fatica lo ha partorito. Gravidanza e svezzamento durano trenta mesi… Corano XLVI. Al-'Ahqaf, 15Abu Hurayra (r.) riferì che un uomo andò a trovare il Profeta (s) e gli chiese: "O Messaggero di Allah, chi devo amare di più?". Egli (s) rispose: "Tua madre". L'uomo proseguì: "E poi, chi?". Il Profeta (s) rispose: "Tua madre". Chiese ancora l'uomo: "E poi?". Il Profeta (s) disse di nuovo: "Tua madre". L'uomo insistette: "E poi?"; e il Profeta (s) gli disse: "Tuo padre". (riportato da Bukhari e Muslim).Al-Mughira (r.) riferì che il Profeta (s) disse: "Allah (SWT) vi ha proibito la disobbedienza alle vostre madri, il rifiuto di pagare i vostri debiti, la troppo frequente sollecitazione (il fatto di dire sempre "dai!") e il seppellire vive le neonate" (riportato da Bukhari).Si può notare che l'Islam ha non soltanto lottato contro la superstizione e i pregiudizi che, ancora oggi, sono all'origine della maggior parte delle rivendicazioni femministe, ma ha anche anticipato le nostre mentalità sottomesse all'evoluzione incessante della storia.

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