30 ott 2008

poligamia

La poligamia: motivazioni e regole giuridiche
بسم الله الرحمان الرحيمNel Nome di Allah, il sommamente Misericordioso, il Clementissimo'POLIGINIA', non 'poligamia'Il dizionario definisce la poligamia come 'la pratica di avere due o più mogli o mariti allo stesso tempo'. Dato che alle donne Musulmane non è permesso avere più mariti, è meglio usare un'altra parola: POLIGINIA. Sempre secondo il dizionario, infatti, la poliginia è 'la pratica di avere due o più mogli allo stesso tempo'.LA POLIGINIALa poliginia è stata praticata, spesso senza limitazioni, in quasi tutte le culture. Varie religioni l'hanno approvata e praticata prima e dopo l'Islam. Diversi Profeti (*), menzionati nella Bibbia, ebbero più di una moglie. Ancora oggi, la poliginia è praticata segretamente da circa 30.000 Mormoni negli USA. Comunque sia, non è un segreto che un'altra sorta di poligamia venga praticata in America ed Europa: la pratica di avere degli amanti o delle amanti.La differenza è che, mentre gli uomini non-musulmani non hanno obblighi legali o responsabilità nei confronti della loro seconda, terza o quarta amante e dei loro bambini, ad un marito Musulmano competono obblighi legali e responsabilità totale verso la sua seconda, terza o quarta moglie e verso i loro figli.Nell'Islam, non vi è dubbio che una seconda moglie, che sia legalmente sposata e trattata con equità, abbia una posizione migliore di quella di un'amante che non possiede alcun diritto. In più, il figlio legittimo di un padre poligamo, che ha gli stessi diritti e privilegi di un suo fratello o sorella, ha uno statuto migliore di un figlio illegittimo, che quest'ultimo sia stato desiderato oppure no.Per quanto riguarda le possibili ragioni per le quali la poligamia è ammessa nell'Islam, viene in mente che l'Islam è molto pratico per ciò che riguarda i problemi della vita.E' un fatto che, dopo le guerre, di solito il numero degli uomini diminuisce e il numero delle vedove cresce; queste donne non riusciranno più a trovare un altro marito solo per loro. La poliginia è una soluzione a questo problema di carenza di popolazione maschile.Un uomo che scopra che sua moglie è sterile o cronicamente malata, ma desideri avere dei figli o soddisfare in modo lecito i suoi istinti naturali, senza però abbandonare la sua sposa, può trovare nella poliginia una soluzione.Allah (SWT) dice nel Sublime Corano:E se temete di essere ingiusti nei confronti degli orfani, sposate allora due o tre o quattro tra le donne che vi piacciono; ma se temete di essere ingiusti, allora sia una sola o le ancelle che le vostre destre possiedono, ciò è più atto ad evitare di essere ingiusti (Corano IV. An-Nisa' (Le Donne), 3)Da questo versetto risulta chiaro che la poliginia non è un obbligo, ma è permessa e fa parte della Sunnah.Trattare equamente ciascuna moglie è un obbligo che si riferisce all'abitazione, al cibo, ai vestiti, al trattarle gentilmente e al dividere tra loro il tempo libero in maniera equa. Se un marito non è sicuro di essere capace di trattarle equamente, allora è obbligato a sposarne una sola.Non vi è dubbio che a nessuna donna faccia piacere il pensiero di dividere il proprio marito con un'altra, e che un matrimonio poliginico sia fonte di gelosie. Tuttavia, la Legge Islamica (Shari'ah) dà sempre la precedenza al benessere generale della società piuttosto che al disagio individuale o alle preferenze personali.Perciò, il sistema matrimoniale islamico include la poliginia per proteggere e provvedere al sempre presente 'surplus' di donne nella maggioranza delle società umane. L'istituzione della poliginia nel sistema matrimo-niale islamico tiene anche in considerazione alcuni innegabili aspetti della natura umana che influiscono sulle relazioni tra uomini e donne. Questi aspetti rappresentano gli istinti naturali che devono essere presenti negli uomini, perché siano preparati a provvedere alle necessità fisiche ed emotive delle donne 'in sovrappiù' nella società.CONDIZIONI NECESSARIEAlcune condizioni sono necessarie al matrimonio plurimo nell'Islam, allo scopo di proteggere le donne coinvolte, poiché sono proprio le donne che devono trarre vantaggio da questa sorta di relazioni.Ad esempio, un uomo non può avere più di quattro mogli allo stesso tempo, e ciascun matrimonio è legale e vincolante, concernente gli stessi diritti, responsabilità e obblighi, l'ultimo matrimonio (in ordine di tempo) come il primo.Ciò significa che la prima moglie non è la madre o la padrona delle altre mogli, così come la moglie sposata per quarta non può godere di un trattamento preferenziale rispetto alle altre spose.Ciascun contratto di matrimonio ha lo stesso peso giuridico davanti ad una corte di giustizia islamica e l'uomo non è autorizzato a dimostrare apertamente un maggior attaccamento ad una delle mogli, a spese delle altre.Qualora il comportamento non risulti equo, ciò equivale ad un'oppressione.Infatti il Profeta (s) disse: "Chiunque abbia due mogli e inclini ingiustamente verso una di loro, si presenterà nel Giorno del Giudizio con metà del suo corpo pendente da un lato" ('Sunan', riferito da Abu Hurayra (r) e riportato da Abu Dawud).Così, l'uomo è obbligato a vivere con tutte le sue mogli in modo equilibrato in ogni senso.In effetti, la questione della permissibilità del matrimonio poliginico nell'Islam è legata alla capacità dell'uomo di comportarsi equamente con ogni moglie sia per quanto riguarda il tempo passato con ognuna di esse che per quanto riguarda le ricchezze spese per il loro giusto mantenimento.AMORE E MATRIMONIOL'amore, così com'è inteso in Occidente, non è uno dei requisiti fondamentali per il matrimonio islamico.Perciò, il concetto di matrimonio plurimo non dovrebbe avere sulle donne veramente Musulmane il devastante effetto emozionale che ha sulle donne occidentali non-musulmane, se non nei luoghi dove la cultura occidentale ha una grande influenza.Il fattore più importante in un corretto matrimonio islamico è la pietà dei coniugi. A questo fatto fece allusio-ne il Profeta (s) nel seguente hadith: "Potete sposare una donna per quattro ragioni: per la sua ricchezza, il suo lignaggio, la sua bellezza e la sua religione. Tuttavia, è meglio che sposiate quella religiosa, e ne sarete soddisfatti". (Sahih, riferito da Abu Hurayra (r) e raccolto da Bukhari).Oltre alle ragioni esposte sopra, una donna può essere sposata anche per altre ragioni, come la protezione, la prole o l'amicizia.L'amore di solito viene dopo il matrimonio; così è meglio sposare un uomo religioso, pio e disciplinato e amarlo sulla Via di Allah (SWT), piuttosto che sviluppare una fissazione romantica pre-matrimoniale che spesso svanisce in seguito alle inevitabili prove legate al matrimonio vero e proprio.A causa dell'enfatizzato 'amore romantico' legato alla cultura occidentale, è difficile per la gente (inclusi alcuni Musulmani) comprendere il concetto di amore dopo il matrimonio, amore per il compiacimento di Allah (SWT) e amore costruito sulle virtù di lealtà, fede e fiducia in Allah (SWT).In accordo con la tradizione islamica, il Profeta (s) e i suoi Sahaba (Compagni (r)) si sposarono per diverse ragioni. Sposarono delle vedove con orfani, delle donne divorziate e delle schiave di guerra, allo scopo di riconciliare le tribù alla causa islamica, oltre a sposarsi per le normali ragioni che portano gli uomini al matrimonio.L'Islam, così come fu rivelato al Profeta (s), è un completo stile di vita che non tralascia di regolare nessun aspetto dell'esistenza, permettendo ai Musulmani e alle Musulmane di attenersi al corretto 'patto'.Così, se un uomo è in grado di prendersi cura di più di una moglie, non commette alcun illecito nel fare ciò. Al contrario, egli seguirà in questo modo la Sunnah del Profeta (s) e si atterrà al suo ruolo di custode delle donne.Tuttavia, dobbiamo chinarci al fatto che l'amore è destinato da Allah (SWT) e non può essere 'forzato' se Allah (SWT) non l'ha voluto. Questa situazione è analoga all'amicizia che esiste tra membri dello stesso sesso. Noi ammettiamo di avere o di aver avuto un più profondo attaccamento per uno o più di uno dei nostri amici rispetto agli altri, a causa di una rassomiglianza di interessi o di una compatibilità dovuta ad altre ragioni.Allo stesso modo, i genitori a volte possono provare un affetto più profondo per uno o più di uno dei loro bambini, rispetto agli altri; tuttavia, i genitori di solito cercano di evitare di mostrare apertamente questa loro inclinazione, e l'Islam vieta di rendere palese un'eventuale preferenza.Tuttavia, le nostre diverse amicizie non vengono meno a causa di un'inevitabile maggiore intimità con qualcuno dei nostri amici rispetto agli altri, né una maggiore inclinazione verso uno dei figli può negare l'amore che si prova per tutti gli altri.L'uomo è incapace di controllare le sue emozioni fino in fondo. I sentimenti si presentano quando l'uomo meno se li aspetta, perciò egli non può decidere dove il suo cuore debba alloggiare.Il fatto che l'uomo non abbia un controllo reale sull'amore e l'affetto, è confermato da una quantità di versetti coranici. Allah (SWT) dice:…e sappiate che Allah (SWT) si insinua tra l'uomo e il suo cuore…(Corano VIII. Al-Anfal (Il Bottino), 24)Allah (SWT) dice anche:…instillando la solidarietà nei loro cuori. Se avessi speso tutto quello che c'è sulla terra, non avresti potuto unire i loro cuori; è Allah che ha destato la solidarietà tra loro. Allah è eccelso, saggio! (Corano VIII. Al-Anfal (Il Bottino), 63)Un esempio di questo fatto può essere la narrazione di 'Umar ibn al-Khattab (r):"Quando una volta dissi: 'O Messaggero di Allah, che ne diresti de andassi da Hafsa (r) e le dicessi: Non ti ingannare, perché la tua co-sposa e compagna ('Aisha (r)) è più bella di te e più amata dal Profeta (s)…?'. Egli (il Profeta (s)) sorrise, approvando" (Sahih, riportato da Bukhari).In un altro hadith, 'Aisha (r) disse: "Il Messaggero di Allah (s) era solito dividere equamente il suo tempo tra noi, e pregava: 'O Allah, questa è la distribuzione per ciò che è in mio potere, perciò ti prego di non rimproverarmi per la divisione (dell'affetto) su cui non ho alcun controllo'." (Sunan, riportato da Abu Dawud).Molti ahadith riferiscono del maggiore affetto che il Profeta Muhammad (s) provava per una delle sue mogli rispetto alle altre. Però, nonostante le sue inclinazioni, egli (s) divideva il suo tempo in modo equo tra tutte le sue spose. Perciò, basandosi sull'esempio del Profeta (s), tutti gli uomini che abbiano più di una moglie devono mostrarsi equi nella divisione di ciò che è in loro potere, come il tempo passato con ciascuna di esse e le ricchezze spese per il loro mantenimento.Sfortunatamente, alcuni modernisti Musulmani, influenzati dal pensiero occidentale, hanno interpretato alcuni versetti coranici, portandoli a sostegno delle loro tesi, miranti ad abolire la poliginia.In effetti, l'equità a cui si riferisce la Surah 'An-Nisa'', v. 3, si riferisce al tempo e al denaro:…ma se temete di essere ingiusti, allora sia una sola… (Corano IV. An-Nisa' (Le Donne), 3)mentre l'equità menzionata nella stessa Surah, al versetto 129, si riferisce al fatto che nessun uomo o donna può controllare ciò che compete esclusivamente al decreto di Allah (SWT):Non potrete mai essere equi con le vostre mogli, anche se lo desiderate.(Corano IV. An-Nisa' (Le Donne), 129)I Sahaba (r) 'Ubayda as-Salmani (r) e Ibn 'Abbas (r) dissero che l'equità di cui si parla in questo versetto (IV, 129) si riferisce all'amore e ai rapporti sessuali. Inoltre, bisogna prendere nota del fatto che anche il Profeta (s) chiedeva perdono per ciò che non era in suo potere, cioè per l'amore e l'affetto che, come tutti sapevano, egli provava in maniera maggiore per una delle sue spose rispetto alle altre.Comunque il fatto di amare di più una delle mogli non può essere un metro di giudizio per quanto riguarda la 'giustizia' in un matrimonio plurimo.LA DIVISIONE DEL TEMPOCon 'divisione' del tempo trascorso con le mogli, in accordo con la Legge Islamica, generalmente si intendono le notti, poiché di solito è di notte che ci si rilassa dalla fatica del lavoro e si passano dei momenti in compagnia della famiglia.Durante la notte, gli uomini si rifugiano nelle loro case e trascorrono momenti intimi con le loro mogli.Anche il resto del tempo libero deve essere diviso equamente tra le spose.Un uomo deve trascorrere ogni notte con una delle mogli, a turno, in accordo con la Sunnah del Profeta (s). Tuttavia, è ammesso che passi due o tre giorni di seguito con una, e altrettanti, in seguito, con l'altra. Ma se le mogli sono quattro, ciò è sconsigliato, ed è preferibile che l'uomo alterni la propria presenza a casa di ogni moglie tutte le notti, altrimenti la donna trascorrerà molti giorni di seguito senza la compagnia del marito.I diritti di una nuova sposaAd una nuova moglie spettano sette giorni di seguito col marito, perché tra gli sposi possa nascere una normale familiarità. Questo diritto si riferisce alla sposa vergine, o alla vedova, quando il suo precedente ma-trimonio sia stato molto breve, o non sia stato consumato, oppure quando sia vedova da molto tempo.Quando un uomo appena sposato contrae matrimonio con una nuova moglie, trascorrerà dunque sette giorni con lei, se è vergine, e tre giorni, se è già stata sposata.Anas (r) infatti riferì che il Profeta (s) disse: "Se un uomo sposa una vergine starà con lei per sette giorni e poi dividerà equamente il suo tempo (tra tutte le spose). Se sposa una donna che sia già stata sposata precedentemente, trascorrerà con lei tre giorni, e poi ricomincerà a dividere equamente il suo tempo (tra tutte le spose)" (sahih, riportato da Bukhari e Muslim).Tuttavia, se una nuova moglie, che sia stata sposata precedentemente, chiede al marito di trascorrere sette giorni di seguito insieme, egli può farlo, ma poi deve compensare questo periodo di tempo, dividendolo equamente tra le altre spose.Abu Bakr ibn al-Harith (r) riferì che il mattino dopo il matrimonio con Umm Salama (r), il Profeta (s) le disse: "Non credere di non essere importante rispetto alle altre, perché, se vorrai, starò con te sette giorni (di seguito), e poi trascorrerò sette giorni dividendoli tra le mie altre spose; oppure, se vorrai, starò con te (solo) tre giorni, e poi ricomincerò a dividere equamente il mio tempo (tra tutte le spose)". Ella allora rispose: "Passa (con me) tre giorni" (sahih, riportato da Muslim).Una delle mogli può cedere il proprio turno ad una delle sue co-spose, o a tutte loro, oppure può lasciare la scelta al marito (su chi debba essere la beneficiaria).Ciò deve avvenire col permesso del marito, poiché nel matrimonio egli ha diritto di avere rapporti con sua moglie.Questo principio si basa sulla vicenda di Sawda bint Zam'ah (r), una delle mogli del Profeta (s), che, una volta divenuta anziana, cedette il proprio turno alla sua co-sposa 'Aisha (r), col permesso del Profeta (s).Se il giorno che viene donato precede o segue il turno della sposa beneficiata, il marito può stare con lei due giorni di seguito. Ma se i turni delle altre mogli cadono 'a cavallo' di quel giorno, il marito non può arbitrariamente 'riunire' i due giorni, se prima non chiede il permesso delle spose.Se il 'diritto' è stato donato al marito, egli può darlo alla moglie che vuole, ma se la moglie che ha rinunciato non ha specificato di aver ceduto il proprio turno né ad una sua co-sposa, né al loro marito, quest'ultimo dividerà equamente il suo tempo con tutte le spose ad eccezione di quella rinunciataria.La moglie che ha ceduto il proprio turno può chiederne la restituzione quando vuole, ma non ha il diritto di chiedere indietro i suoi giorni 'arretrati'.IL DIRITTO ALLA CASAE' preferibile che ciascuna moglie abbia un appartamento (o una casa) differente, in cui il marito le vada a trovare, perché ciò corrisponde alla Sunnah dell'Inviato di Allah (s). Il marito NON può sistemare le mogli in una stessa casa, a meno che esse stesse non lo desiderino, o a meno che la casa sia composta di più appartamenti separati, con un'entrata indipendente. Non fa differenza il fatto che la casa sia grande o piccola; il bagno, la cucina, ecc. NON devono essere in comune. Ciò perché vivere insieme scatena e amplifica la naturale gelosia che le mogli possono provare l'una nei confronti delle altre.Tuttavia, la vita in comune in una stessa casa è permessa, quando le mogli stesse lo desiderino, poiché il diritto di scelta spetta a loro.IL DIRITTO DI VIAGGIARESe il marito deve viaggiare e vuole portare con sé una sola delle sue mogli, oppure non ha la possibilità di condurle con sé tutte quante, deve scegliere tirando a sorte.'Aisha (r) infatti narrò: "Quando il Profeta (s) decideva di partire per un viaggio, tirava a sorte tra le sue mogli, e la moglie estratta partiva con lui" (sahih, riportato da Bukhari).Al marito non è richiesto di recuperare il tempo speso con questa moglie; al suo ritorno, quindi, riprenderà il solito turno. Tuttavia, nei sahihayn (Bukhari e Muslim) è riportato che in alcune occasioni il Profeta (s) portò con sé due delle sue mogli durante un viaggio; in casi simili, il marito, durante il viaggio stesso, dividerà equamente il suo tempo con le due spose che lo accompagnano.IL MANTENIMENTONon è necessario che il marito compri alla sua nuova moglie tutti i beni e i lussi che egli ha precedentemente regalato alle altre spose.E' tuttavia obbligato a provvedere alla nuova arrivata, secondo le sue necessità e il suo stato sociale, acquistando per lei tutto ciò che è necessario in termini di cibo, abbigliamento, ecc…Può, se vuole, farle un regalo quale parte della 'dote' (mahr).Dopo il matrimonio, però, ogni regalo fatto ad una sposa dovrà essere equamente bilanciato da un regalo fatto a tutte le altre. Non è necessario che il regalo sia sempre lo stesso; ad esempio, se compra ad una un regalo che le altre non desiderano, può dar loro una somma di denaro o un altro regalo equivalente.Se il marito decide di dare uno 'stipendio' ad una moglie, per le sue spese, deve darlo anche alle altre.Le spese sostenute per i figli naturalmente saranno equamente ripartite, ma è chiaro che se una delle mogli ha sette figli e un'altra ne ha due, il marito spenderà di più per il cibo e tutte le altre necessità della famiglia più grande.

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