Maryem Saleh, ministra di Hamas: le donne 'scudi' per scelta.
06-11-2006 Gaza
Da www.unita.it
Maryem Saleh, ministra di Hamas: le donne «scudi» per scelta
Umberto De Giovannangeli
«All´opinione pubblica europea e soprattutto alle donne europee dico: non credete a chi dipinge le donne di Beit Hanun come degli strumenti passivi in mano agli uomini, costrette a fare da scudi umani contro le forze di occupazione israeliane. Chi pensa questo non conosce la realtà palestinese, non conosce le donne palestinesi. La donna palestinese è una delle figure più forti, coraggiose della nostra società. Lo è perché deve fare i conti ogni giorno con la morte, le devastazioni, le sofferenze inflitte da chi ha violentato e usurpato la terra di Palestina. Le donne di Beit Hanun sono delle eroine della resistenza palestinese, e come tali vanno onorate». A parlare è Maryem Saleh, ministra per gli Affari delle donne nel governo palestinese. Ex docente di Diritto e filosofia islamica nell'Università di Abu Dies, Maryem Saleh, 53 anni, sposata con 7 figli, non crede affatto che la difesa dei diritti delle donne contrasti con la militanza in un movimento islamico: «Per noi - dice - una donna è sacra, si legge nel Corano: il paradiso sta sotto i piedi di ogni madre». La ministra di Hamas ricorda poi con orgoglio il motto con cui si è impegnata nelle elezioni del gennaio scorso, risultando la candidata più votata di Hamas: «Le donne hanno un ruolo attivo contro l'occupazione, quindi hanno anche un ruolo fondamentale nel costruire e migliorare la società».L'opinione pubblica internazionale è rimasta colpita dalle donne di Beit Hanun usate come scudi umani. «Quelle donne non sono state "usate", hanno deciso liberamente di usare il proprio corpo in un atto di resistenza contro le forze di occupazione israeliane. Quelle donne sono il simbolo della resistenza di un popolo, una resistenza che ha sempre visto le donne palestines
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